venerdì 3 giugno 2016

Il KO Carotideo


Possiamo definire il Knockout (dall'inglese knock out of time, cioè abbattere il tempo)  come uno dei modi di interrompere un incontro di pugilato anticipatamente.e consiste fondamentalmente nell'atterramento dell'avversario. Si differenza dal KO tecnico in quanto, nel secondo, non vi è un vero e proprio atterramento ma è l'arbitro, l'angolo o  il pugile stesso, che mette fine al combattimento in maniera anticipata, senza che questi necessariamente debba cadere a terra.

Esistono diversi tipi di KO e questo in base a molteplici fattori. Innanzitutto se il KO è inferto con un solo colpo oppure con più colpi consecutivamente, dopo una lunga serie, cioè per sfinimento, per dolore ecc. Occorre poi distinguere la localizzazione di dove avviene il colpo (mento, naso, testa, al mastoide, fegato, reni, ecc) e il tipo di shock che comporta il KO (stupore, commozione o contusione cerebrale, dolore, ecc).

Quindi, come potete intuire, non è così semplice affrontare tutto un capitolo sul KO, ma mi limiterò per questo articolo a trattare di un solo caso specifico di KO, quello carotideo, conosciuto anche come KO alla mastoide o ritardato, in quanto questa è la sua caratteristica principale, cioè quello di agire con un ritardo tra colpo subito ed atterramento, a volte anche della durata di qualche secondo. Un po come la tecnica dell'esplosione del cuore con cinque colpi del film Kill Bill, che appena fatto 5 passi cadi a terra. Naturalmente con conseguenza molto meno gravi, visto che, tra tutti i tipi di KO, questo e quello sicuramente meno nocivo.
Scherzi a parte la compressione del seno carotideo, con colpi di gomito, con le dita, oppure come strangolamento o presa al collo è molto usata nelle arti marziali, in quanto il combattimento a mani libere e l'uso di leve, prese e torsioni ne facilita enormemente  l'utilizzo.

Il Maestro Tai-Pei, nel film "Kill Bill"

Tornando al pugilato il pugno, che deve essere molto forte, va a colpire la regione latero-cervicale, subito al di sotto dell'angolo della mandibola: il pugile colpito continua ancora per qualche secondo la sua azione, come se non avesse risentito dell'effetto del colpo, per poi accasciarsi lentamente, spesso perdendo conoscenza. Questo stato però è di breve durata, le forze abbandonano graduatamene l'atleta come per uno svenimento, senza vertigini ne cefalea. Tale condizione è stata interpretata come uno stato transitorio di anemia cerebrale causato da una stimolazione contusiva del seno carotideo.
Ne è un esempio brillante l'atterramento subito da Rex Layne ad opera di Rocky Marciano.



Rocky Marciano vs Rex Layne


Il seno carotideo è una piccola dilatazione dell'arteria carotide comune, con importanti funzioni di controllo sulla frequenza cardiaca e sulla pressione arteriosa. La sua compressione, ad opera ad esempio di un pugno, causa una diminuzione dei battiti cardiaci, vasodilatazione e susseguente ipotensione arteriosa. E quindi la sincope con il pugile che sviene apparentemente senza una causa.


La Carotide e il Seno Carotideo

Questo tipo di KO è assai raro, infatti la stessa posizione di guardia nel pugilato costituisce una efficace barriera dal pugno avversario in tale punto. Ciò che è importante è la diagnosi differenziale con il KO cerebrale: anche questo avviene talvolta con effetto ritardato, ma a maggior distanza di tempo dai colpi: esso poi spesso è determinato non da colpo unico ma da colpi al capo ripetuti, che agiscono con effetto cumulativo. La sintomatologia infatti differisce notevolmente: nel KO carotideo il pugile, ripresa coscienza dopo pochi secondi, non accusa alcun malessere ne cefalea, non ha vomito, appare perfettamente orientato e può avere una leggera amnesia limitata nel tempo.

Un pugno che colpisce perfettamente il seno carotideo

Visto che parliamo di KO, vi lascio ad una compilation molto ben fatta sull'argomento. 

Un consiglio, preparate birra e patatine, perché una volta partito il video non poterete smettere di guardarlo fino a che non finisce. Ci sono anche alcuni KO carotidei, vediamo se li trovate, ora che avete imparato.

Buona visione

Orco di Nana















mercoledì 1 giugno 2016

un po di campanilismo ci vuole...



Essendo di Siena, vorrei dedicare un breve articolo su quello che è lo stato dell'arte del pugilato della mia città.

Siena non ha una grossa tradizione pugilistica, anzi...pessima.

Abbiamo il poggibonsese Renato Bianchini, operaio del mobilificio LALAM e camionista che, pareggiando l'incontro con Bruno Fortilli per il titolo italiano dei pesi medi, arrivò ad un passo dal divenire campione italiano. Al tempo fu un incontro che fece scalpore, organizzato con grossa fatica allo stadio di Poggibonsi, era il 20 Agosto 1960. Dopo questo ha continuato la sua carriera con la Ignis, ma non ha più avuto la possibilità di combattere nuovamente per il titolo

Renato Bianchini
Da Follonica possiamo citare il peso massimo Gianfranco Giannini detto Franco, che ha combattuto quaranta incontri, a cavallo tra gli anni 60 e 70, perdendoli trenta, di cui 17 per KO. Non abbiamo altre notizie purtroppo.

E' solo grazie a puri amanti della boxe che un minimo di cultura pugilistica è riuscita con estrema fatica, nel corso degli ultimi anni a rimanere quantomeno latente e non morire del tutto nella nostra città. I senesi che leggono questo articolo avranno già capito che sto parlando di Romano Borgogni e di suo figlio David che, con pazienza e tanta dedizione, sono riusciti a plasmare tutta una nuova generazione di pugili, con impegni e risultati più che incoraggianti nelle categorie giovanili, vincendo anche diversi premi e medaglie di tutto rispetto. Questo grazie anche alle solide strutture della Mens Sana Siena, che accoglie le palestre della scuola di Pugilato. Unica pecca la mancanza di un Ring fisso, cosa che in una palestra di pugilato mi pare quantomeno strana, fosse solo per l'immagine (un po come se mancassero le porte nella scuola di calcio). Ma Ring a parte, il resto è tutto molto curato, magari la società della Mens Sana, visto gli ottimi risultati dei suoi atleti, potrebbe prendere in considerazione l'idea e fargli questo bel regalo. Se lo meriterebbero assolutamente.

Tra gli atleti più in vista possiamo citare, nella categoria Junior Niccolò Nocciolini, 54 kg, medaglia d'argento ai campionati italiani assoluti e Michelangelo Giletto 57 kg.
Francesco Mecheroni è uno Schoolboy di 43 KG medaglia d'oro ai campionati italiani assoluti, mentre nella categoria Elite troviamo Christian Tartaglione, 69 KG e Simone Bicchi 81 KG. Renato Myftiu è un Senior di 64 KG.

post
Atleti della Mens Sana Boxe Siena con il Maestro David Borgogni
Con il padre di Niccolò Nocciolini, Guido, ho incrociato i guantoni circa 30 anni fa, sotto la guida paziente di Romano, in una palestra improvvisata a San Miniato. L'incontro terminò per un "no contest" ma, guardacaso, entrambi adesso siamo appassionati di boxe. Se Romano non avesse composto con fatica quella improvvisata (e anche un po scalcinata) scuola di pugilato, adesso non sarei qui a parlarvi di boxe. Quello che voglio trasmettere è che se non si impara da giovani ad amare e rispettare questo sport, difficilmente piacerà quando diventeremo adulti, e sarà visto solo come mero spettacolo di lotta e niente più. Ed è per questo che ringrazio anche suo figlio, David, un amico innanzitutto, un bravo pugile a suo tempo (ma anche adesso) ed un eccellente allenatore, il quale ha saputo trasportare il lavoro iniziato dal padre, consolidando una tradizione pugilistica che comincia a gettare basi molto solide nella nostra città.

Romano Borgogni
Tutto qui? No.

Oltre che all'ottima struttura del  settore giovanile, possiamo vantare un pugile professionista, e che pugile. Parlo di Davide Traversi, peso Medio con un record di 6 vittorie ed una sconfitta, un pugile serio, con una tecnica eccellente ed una difesa poderosa ed intelligente, il classico pugile che nessuno vorrebbe incontrare ma che ogni tanto ti tocca. La sua caratteristica principale, secondo me, oltre che sullo stile e sulla difesa, è che riesce a piazzare colpi in ogni occasione, anche quando non sembra possibile che lo possa fare. Qualcuno dice che non avrebbe la "castagna" o il cosiddetto "colpo da KO", cosa che io ritengo ridicola. Il colpo da KO spesso è una bufala, molte volte si tratta di puro culo, altre volte il pugile si butta in terra e basta. Davide nei suoi incontri mette a segno una serie impressionanti di colpi, magari non tutti devastanti, ma sono colpi che alla lunga funzionano più di uno forte singolo. Combattendo incontri sulle 6 riprese, questo può faticare a venire fuori, a differenza ad esempio di un pugile iperaggressivo alla Tyson, ma quando andrà agli 8 round e più, sarà allora che si vedrà il lavoro fatto a monte e il numero dei colpi da KO di Davide aumenterà a vista d'occhio. Per gli scettici comunque, basta guardare il combattimento sostenuto con Voros, che chiuderà questo articolo. Dovrebbe bastare.

Davide "Otra Vez" Traversi

Davide combatterà il 3 giugno, contro il napoletano Sergio Contino in occasione del titolo italiano dei pesi piuma tra Cipolletta e Crudetti. Chissà se una vittoria potrà finalmente spianare la strada ad incontri con avversari che gli possano permettere la scalata al difficile ed ambito titolo italiano dei pesi Medi, bersaglio alla sua portata, secondo me. Sergio Contino, ha 37 anni, è napoletano DOC ed ha combattuto lo stesso numero di incontri di Davide da professionista, vincendo 4 volte, di cui 1 prima del limite, perdendo una volta e pareggiandone due.
Ha una tecnica piuttosto approssimativa, attacca a testa bassa e si affida prevalentemente al destro che usa spesso colpendo il bersaglio grosso, ma la sua castagna  è davvero notevole quando arriva. Sembra anche un buon incassatore. E' stato fermo per 3 anni, dal 2012 al 2015, dove è ritornato con una vittoria per KO tecnico alla seconda ripresa contro il croato Boskovic, grazie guardacaso, all'uso del destro alla figura.

Sergio Contino
Un po di campanilismo ci vuole. Quindi darò il mio modestissimo contributo a tenervi sempre informati sui progressi e le novità dei pugili senesi, cercando di avvicinare questo sport a quante più persone possibili con la speranza, un giorno, di avere tra i professionisti della nostra città anche un Peso Massimo. Sarebbe il mio sogno nel cassetto. Tiferei per lui anche fosse della Lupa.

Mi congedo da voi con il video dell'incontro tra Davide Traversi e Mihaly Voros, visione consigliata agli scettici sopra citati.

Un saluto

Orco di Nana



Davide Traversi vs Mihaly Voros