Il recente incontro per il titolo dei pesi medi, tra Golovkin e Wade, ha messo ancora più alla risalta (se ce ne fosse ancora bisogno) la netta superiorità di questo pugile nei confronti del suo avversario, consacrandolo di fatto come migliore peso medio attuale.
Paragonare quindi Golovkin ad un altro indiscusso miglior peso medio del passato, Marvin the Marvelous Hagler, mi viene spontaneo. Guardandoli combattere si notano subito le somiglianze; stesso sguardo intelligente, velocità, costanza nei colpi, potenza, coraggio. Entrambi infatti non hanno paura di essere colpiti, quando in palio c'è da assestare un pugno da KO, entrambi avvertono istintivamente quando è il momento giusto in cui l'avversario è pronto per essere atterrato, e attaccano con ostinazione, non con cattiveria, ma con brutale lucidità, in cui l'unico obiettivo è quello di mandare al tappeto l'avversario nel minor tempo possibile con l'esatto numero di colpi, ne uno di più, ne uno di meno.
Vedere Golovkin combattere da la netta sensazione al pubblico che l'avversario sia sempre almeno due o tre gradini sotto di lui. Non solo vince quasi sempre prima del limite, ma vince tutti i round, e anche se a volte incassa colpi molto duri, non sembra mai esserne veramente scosso, anzi, è il momento in cui fa partire uno dei suoi ostinati Jab sinistri che ti manda al tappeto senza che l'avversario l'abbia neanche visto partire, spegnendogli in un attimo tutta l'euforia dovuta al fatto di essere riuscito a colpire l'avversario, risvegliandosi solo dopo qualche secondo, come è accaduto al povero Ishida.
Golovkin non ha tatuaggi (o almeno non in zone visibili), chiede scusa, non fa casini fuori dal ring, probabilmente aiuta anche le persone anziane ad attraversare la strada. Si vede che è un bravo ragazzo, stereotipo che nel mondo della boxe non è proprio ben accetto a volte. Anche per questo è riuscito a dimostrare il suo valore, solo dopo che questo non poteva più essere nascosto. Quando combatte non lo fa con cattiveria, ma con l'intelligenza, con la velocità, la potenza e la creatività nel portare le combinazioni. E' indubbio che quando sono sul ring tra i due pugili sia lui l'avversario da battere: è lui che attacca e che tiene l'iniziativa nel combattimento. L'uso ostinato e martellante del Jab sinistro è assolutamente la sua arma migliore, ma in più di una occasione ha fatto intendere che anche tutti gli altri colpi sono devastanti. Forse li risparmierà per avversari ancora più forti, chi può saperlo.
Sorprese a parte (vedi sfida con Amir Khan del prossimo 7 Maggio) finalmente potremmo vedere Golovkin scontrarsi contro l'unico pugile che in questo momento, secondo il mio modesto parere, è in grado di poter competere con lui, cioè il rosso messicano Suan Alvarez, pugile dal cuore d'oro, che però non possiede certo la potenza ed il pugno da KO che in Golovkin sono ben più che presenti. Vista la buona capacità di incassare del Messicano, unita alla grande capacità di sferrare delle lunghe serie di combinazioni davvero impressionanti, potrebbe portare il Kazako a perdere la fiducia in se stesso e quindi magari provare anche a vincere. Sempre che naturalmente, Canelo prevalga su di Khan.
Vi lascio con il mio incontro preferito di Marvin The Marvelous Hagler, cioè quello con John Mugabi, ultima vittoria ufficiale nella carriera del Meraviglioso, di cui la sesta ripresa rimane ancora forse uno dei momenti più violenti e paradossalmente belli di questo sport.
un saluto
Orco di Nana
Paragonare quindi Golovkin ad un altro indiscusso miglior peso medio del passato, Marvin the Marvelous Hagler, mi viene spontaneo. Guardandoli combattere si notano subito le somiglianze; stesso sguardo intelligente, velocità, costanza nei colpi, potenza, coraggio. Entrambi infatti non hanno paura di essere colpiti, quando in palio c'è da assestare un pugno da KO, entrambi avvertono istintivamente quando è il momento giusto in cui l'avversario è pronto per essere atterrato, e attaccano con ostinazione, non con cattiveria, ma con brutale lucidità, in cui l'unico obiettivo è quello di mandare al tappeto l'avversario nel minor tempo possibile con l'esatto numero di colpi, ne uno di più, ne uno di meno.
Vedere Golovkin combattere da la netta sensazione al pubblico che l'avversario sia sempre almeno due o tre gradini sotto di lui. Non solo vince quasi sempre prima del limite, ma vince tutti i round, e anche se a volte incassa colpi molto duri, non sembra mai esserne veramente scosso, anzi, è il momento in cui fa partire uno dei suoi ostinati Jab sinistri che ti manda al tappeto senza che l'avversario l'abbia neanche visto partire, spegnendogli in un attimo tutta l'euforia dovuta al fatto di essere riuscito a colpire l'avversario, risvegliandosi solo dopo qualche secondo, come è accaduto al povero Ishida.
Golovkin non ha tatuaggi (o almeno non in zone visibili), chiede scusa, non fa casini fuori dal ring, probabilmente aiuta anche le persone anziane ad attraversare la strada. Si vede che è un bravo ragazzo, stereotipo che nel mondo della boxe non è proprio ben accetto a volte. Anche per questo è riuscito a dimostrare il suo valore, solo dopo che questo non poteva più essere nascosto. Quando combatte non lo fa con cattiveria, ma con l'intelligenza, con la velocità, la potenza e la creatività nel portare le combinazioni. E' indubbio che quando sono sul ring tra i due pugili sia lui l'avversario da battere: è lui che attacca e che tiene l'iniziativa nel combattimento. L'uso ostinato e martellante del Jab sinistro è assolutamente la sua arma migliore, ma in più di una occasione ha fatto intendere che anche tutti gli altri colpi sono devastanti. Forse li risparmierà per avversari ancora più forti, chi può saperlo.
Sorprese a parte (vedi sfida con Amir Khan del prossimo 7 Maggio) finalmente potremmo vedere Golovkin scontrarsi contro l'unico pugile che in questo momento, secondo il mio modesto parere, è in grado di poter competere con lui, cioè il rosso messicano Suan Alvarez, pugile dal cuore d'oro, che però non possiede certo la potenza ed il pugno da KO che in Golovkin sono ben più che presenti. Vista la buona capacità di incassare del Messicano, unita alla grande capacità di sferrare delle lunghe serie di combinazioni davvero impressionanti, potrebbe portare il Kazako a perdere la fiducia in se stesso e quindi magari provare anche a vincere. Sempre che naturalmente, Canelo prevalga su di Khan.
Vi lascio con il mio incontro preferito di Marvin The Marvelous Hagler, cioè quello con John Mugabi, ultima vittoria ufficiale nella carriera del Meraviglioso, di cui la sesta ripresa rimane ancora forse uno dei momenti più violenti e paradossalmente belli di questo sport.
un saluto
Orco di Nana
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