A sei mesi dal mio precedente blog sui migliori pugili toscani, mi pare doveroso eseguire un aggiornamento in merito, seguendo sempre i punteggi dell'autorevole sito BoxRec.com.
1° 165 punti Leonardo Bundu. Ad onor del vero (come da lui stesso dichiarato) adesso le sue attenzioni siano più rivolte verso la ristorazione che non al pugilato. L'età d'altronde non è dalla sua, come la recente sconfitta con Errol Spance Jr, e tutto questo lo sta inevitabilmente portando verso il ritiro, che ancora però ufficialmente non c'è stato, per cui compare ancora non solo come migliore pugile toscano, ma come migliore italiano, sia di categoria che assoluto. Visto tutto quello che ha dato al pugilato italiano credo che riservargli il primo posto sia quantomeno un atto dovuto. Magari un giorno ci ritroveremo a mangiare al suo nuovo ristorante.
Errol Spance Jr VS Leonardo Bundu
2° 58 punti Orlando Fiordigiglio. Il pugile aretino ha dimostrato di avere assorbito bene la bruciante sconfitta per il titolo europeo dei Superwelter, conquistando la corona intercontinentale IBF della stessa categoria contro Carmelo de Jesus, per vittoria ai punti con decisione unanime in un match dove si è vista tutta la voglia che Orlando aveva di vincere. Ultimamente ha vinto per la seconda volta contro Nikola Matic alla reunion di Siena, correndo anche qualche rischio.
Orlando Fiordigiglio
3° 47 punti Lenny Bottai. Dopo l'incontro con Francesco di Fiore e la conquista del titolo italiano dei Superwelter, non ha più combattuto. Sarebbe stato costretto a rinunciare alla difesa del titolo italiano per uno strano diverbio a bordoring ed alcune sue dichiarazioni su Facebook. Speriamo di ritrovare la mangusta di Livorno al più presto sul ring.
Lenny Bottai
4° 37 punti Mohammed Obbadi, la "Maraviglia" di Cascina, che scala ben sette posizioni in sei mesi. Questo sopratutto grazie alla conquista del titolo di campione dell'unione europea sigla EBU contro il Romeno Silio Olteanu. Sicuramente vedremo Obbadi, pugile in ascesa irrefrenabile, ambire al titolo europeo e chissà, visto la sua giovane età e la sua determinazione, anche più in alto.
Mohammed Obbadi
5° 20 punti Angelo Ardito. Ha perso proprio a Siena la sfida con Mario Alfano per il titolo italiano dei Superpiuma. Secondo il mio parere Ardito ha vinto questo'incontro, ma non convinto. Lo sappiamo fin troppo bene, che per strappare il titolo ad un campione in carica, sia esso nazionale che internazionale, non basta vincere, ma bisogna fare di più.
Angelo Ardito VS Mario Alfano
6° 18 punti Mario Pisanti. Sembra non finire il periodo no per il pugile di Cascina che ha pure perso il titolo italiano senza combattere contro Mario Alfano. L'impressione, al di là dell'infortunio al setto nasale, è che Mario fatichi a riprendersi dalla sconfitta con Ward.
Mario Pisanti
7° 13 punti Fabio Turchi. Probabilmente sarebbe molto più in alto in classifica se Maurizio Lo Vaglio non si fosse infortunato e quindi di fatto impedendo a "Fabione" di conquistare il titolo italiano dei Cruiser. Sfida solo rinviata al 23 dicembre, dove finalmente potremo vedere Turchi combattere senza il freno a mano tirato, come è successo nell'incontro di "scorta" contro il lituano Arturs Kulikauskis.
Fabio Turchi
8° 9 punti Giacomo Mazzoni di Lastra a Signa. Ha perso a maggio la sfida per il titolo italiano dei pesi Welter contro Michele Esposito per KOT alla nona ripresa. Probabilmente non è ancora nella sua forma ottimale.
Giacomo Mazzoni
9° 8 punti Dragan Lepei, che ha incontrato da vicino il gancio destro di Catalin Paraschiveanu, nell'incontro valido per il titolo Mediterraneo della WBC dei Supermedi. Erano entrambi imbattuti, un gancio killer può capitare in carriera, è ancora molto giovane ed avrà possibilità di rifarsi.
Dragan Lepei VS Catalin Parashivenau
10° 6 punti Adriano Nicchi. L'Aretino è tornato sul ring di Arezzo dove si è sbarazzato al terzo round del suo avversario, l'ungherese Ferenc Szabo. Dopo il lungo e forzato stop e la netta sconfitta con Rabachenco al campionato europeo dei pesi Superwelter Nicchi, nonostante non sia più giovanissimo, ha ancora la voglia di combattere.
Adriano Nicchi VS Ferenc Szabo
11° 5 punti Alessandro Balestri, di Pontedera. Ancora non ha più combattuto dall'ultima sfida contro Tamas Laska e di lui, sarò sincero, non sono riuscito a trovare notizie. Anche la sua pagina Facebook risulta senza post dal febbraio 2016.
Alessandro Balestri
12° 2 punti Vigan Mustafa, mediomassimo di Firenze. Dopo il bruttissimo e pauroso KO subito contro Sofiane Sebihi, valevole per il titolo international light dei mediomassimi sigla IBF è ritornato sul ring vincendo ai punti in sei riprese Robert Halas.
Vigan Mustafa
13° 1 punto Davide Traversi, di Siena. Rientrato da un infortunio che lo ha tenuto lontano dalle competizioni, si è imposto nettamente sul coriaceo e giovane moldavo Costantin Pancrat nella reunion di casa, dimostrando un ottimo stato di forma. Combatterà a breve, probabilmente a fine dicembre.
Davide Traversi VS Costantin Pancrat
14° 1 punto Giampiero Marceddu, di Firenze. Il combattente tuttofare in quanto, oltre a pugile professionista, è stato anche atleta della nazionale di kickboxing, di cui è direttore tecnico. Ha perso per KO alla terza ripresa contro il sudafricano Siboniso Gonya il titolo Pan Africa versione WBA dei pesi Mosca.
Giampiero Marceddu
15° 0 punti Jonathan Sannino, di Livorno. Ha vinto il suo quarto incontro da professionista contro il più esperto pugile fiorentino Marco Scalia. Il giovane peso piuma, pupillo di Lenny Bottai, sembra essere una bella promessa nel panorama pugilistico toscano e italiano.
Jonathan Sannino e Lenny Bottai
Vi lascio con l'incontro tra Orlando Fiordigiglio, virtuale numero uno dei pugili toscani (visto il probabile ritiro di Bundu) contro Carmelo de Jesus, valevole per il titolo intercontinentale IBF.
Con il temine di "Tomato Can" (letteralmente lattina di pomodoro) si identificano quei pugili, generalmente con un basso punteggio ed un record tutt'altro che invidiabile, usati prevalentemente come assicurazione di vittoria per l'altro pugile. Non credo esista un termine simile in italiano, se non brocco, scarpone o similari, o quantomeno io non ne sono a conoscenza. Gli americani amano trovare queste similitudini negli sport, più che mai nel pugilato.
Certo l'essere paragonato ad una lattina di pomodoro non è proprio il massimo dell'ambizione di un pugile ma parliamoci chiaro: sono indispensabili nella boxe, quantomeno nella boxe per come adesso è strutturata.
Quasi sempre queste lattine vengono usate per far acquisire esperienza ad altri pugili e farli salire nel ranking, ma anche molto spesso chiamati a sostituire pugili che si infortunano poco prima dell'incontro.
Tra i Tomato Can più famosi possiamo citare Chuck Wepner, Brian London, Randall Cobb, Lou Savarese, James Douglas e tantissimi altri.
Talvolta però queste lattine rompono le uova nel paniere degli organizzatori e complicano la vita dell'avversario: è il caso di Chuck Wepner, che per poco non vinceva con Muhammad Ali, oppure quando James "Buster" Douglas addirittura vinse contro Mike Tyson. Si sa, nel pugilato nessuna vittoria è scontata, e qui più che in altri sport, un calo di concentrazione e la frittata è fatta.
Mike Tyson VS Lou Savarese
Un gradino più in alto troviamo i Journeyman, che possiamo tradurre come Operai Specializzati. Il Journayman è un pugile che ha un punteggio adeguato, ma in realtà non è all'altezza del suo avversario.
Secondo alcuni i Journayman sono essenziali nel panorama pugilistico, sono i pugili che fanno i campioni. Sono combattenti arcigni e capaci di mettere in difficoltà qualunque avversario, talvolta vincendolo.
Al culmine di questa particolare classifica troviamo il Gatekeeper, termine questo che può essere tradotto come portiere, guardiano.
Sono questi i pugili che fondamentalmente si trovano alla pari dei campioni, ma che non hanno la loro visibilità e popolarità. Spesso hanno un record impressionante di vittorie ma, per diversi motivi, non riescono ad arrivare in vetta, oppure sono anche campioni ma non sono famosi e non riescono ad emergere.
Come esempio possiamo citare Monte Barret, Jerry Quarry, Edison Miranda, Earnie Shavers, Saul Montana, Robert Hawkins.
Earnie Shavers VS Jerry Quarry
Personalmente sono un amante dei Tomato Can, li trovo la vera essenza di questo sport. Atleti che per vari motivi non riescono ad emergere, ma sono sempre pronti a combattere con chiunque anche il giorno stesso, senza preavviso e senza curarsi minimamente di chi sarà davanti.
Magari folli, talvolta appassionati oppure solo per le misere borse, altre per motivi che possono apparire oscuri ai più, ma lo fanno. Vanno sul ring e combattono, pur sapendo che perderanno, e probabilmente le prenderanno pure tante. Ma lo fanno, e questo gli fa onore, forse più del pugile "campione" che sa di battersi contro una lattina di pomodoro.
Tanto il compito di una lattina è quello di essere aperta.
Nel pugilato, lo sappimo bene, gli incontri durano al massimo 12 riprese, ma non è stato sempre così. Nel XVIII secolo le riprese non esistevano affatto, e si continuava ad oltranza fino a che uno dei due contendenti non stramazzava al suolo o si arrendeva.
Nel 1865, con le regole del Marchese di Quensberry, si divideva l'incontro in più riprese di tre minuti ed uno di riposo, ma non vi era un numero prestabilito di riprese, inoltre fu introdotto il KO, oltre all'uso dei guantoni e alla suddivisione dei pugili per categorie di peso.
Fu solo dai primi del novecento che furono istituite le quindici riprese e la risoluzione degli incontri anche ai punti, con la nascita dei giudici di gara.
Nel 1983, anche a seguito della morte del pugile coreano Duk Koo Kim, accaduta dopo l'incontro con Ray "Boom Boom" Mancini, la WBC decise di ridurre il numero delle riprese da 15 a 12, seguita, nel giro di pochi anni, anche dalle altre associazioni pugilistiche mondiali.
Jackson VS Mendoza, Hornchurch 1795
Ad onor del vero, dalla tredicesima alla quindicesima ripresa spesso gli incontri erano quasi inutili: i pugili erano entrambi stanchissimi e spesso si assisteva a riprese con un clinch dietro l'altro fino alla fine. Oltre a questo, diminuendo il numero delle riprese, si è aumentato notevolmente la sicurezza in questo sport.
Detto questo, ci sono stati incontri che sono diventati famosi grazie proprio alla quindicesima ripresa, incontri che, solo con un filo di nostalgia, posso dire che non vedremo mai più.
Il primo video che vi vorrei proporre è la quindicesima ripresa tra Muhammad Ali contro Joe Fraizer, svoltosi a New York l'8 Marzo 1971. Incredibile la capacità di Ali di resistere fino alla fine. Con la mascella frantumata e Fraizer che continuava a colpirlo sempre sullo stesso lato, Ali, pur oramai consapevole di avere perso, continuò e finì l'incontro, andando poi direttamente in ospedale per diversi giorni.
Muhammad Ali VS Joe Fraizer
Il secondo video riguarda l'incontro tra Ken Norton e Larry Holmes, valevole per il titolo mondiale dei pesi massimi. Si può notare come Norton (che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Apollo Creed in Rocky, parte poi assegnata a Carl Wheaters) non riesca ad alzare più le braccia, tanta la fatica e nonostante tutto finire il match. Holmes vinse l'incontro ma anche per lui il prezzo da pagare fu enorme, in termini di pugni presi.
Ken Norton VS Larry Holmes
Come terzo incontro troviamo il nostro Nino Benvenuti in quello che è stato nominato l'incontro dell'anno 1967 dalla rivista Ring, contro Emilie Griffith, il 17 Aprile 1967. Benvenuti fu atterrato alla quarta ripresa, la quindicesima ripresa vedeva Griffith in svantaggio ai punti, quindi questi cercò di forzare la mano, trovando però uno splendido Benvenuti che ribattè colpo su colpo, vincendo il match e diventando il primo campione mondiale italiano dei pesi medi.
Emilie Griffith VS Nino Benvenuti
Per il prossimo ho scelto il primo incontro tra Sugar Ray Leonard e Roberto Duran, valevole per il titolo dei pesi Welter, disputatosi il 20 Giugno 1980 a Montreal, in Canada. Una Guerra, dal primo all'ultimo round.
L'incontro fu preceduto da molte spigolature tra i due pugili, e Leonard, in quella occasione, decise di lasciare perdere la sua proverbiale classe da stilista per addentrarsi faccia a faccia con il suo avversario, alla pari. Perse, ma quello che ne venne fuori fu uno dei più belli incontri di pugilato mai visti. Leonard si rifece, riprendendo il titolo contro Duran nel famoso match chiamato "No Mas".
Sugar Ray Leonard VS Roberto Duran
Altro incontro memorabile terminato alla quindicesima ripresa è quello fra il toro scatenato del Bronx Jake La Motta contro Laurent Dauthille, tenutosi a Detroit il 13 settembre 1950.
Fa impressione vedere Jake La Motta colpire con una serie impressionante di ganci, come fosse un gatto, il povero Dauthille, che, seppure inizialmente riesca a mantenere anche una notevole mobilità nelle schivate, deve cedere all' irruenza del suo avversario.
Jake La Motta VS Laurence Dauthille
Torniamo ancora da Muhammad Ali, che di quindicesime riprese ne ha combattute molte, forse troppe. Questa volta contro lo statunitense Chuck Wepner, pugile che avrebbe ispirato il personaggio di Rocky Balboa, e per questo chiamato anche "Il vero Rocky". Il 24 Marzo 1975 i due contendenti si sfidarono a Richfield ed Alì riuscì ad atterrare il mastodontico rivale solamente 20 secondi prima della fine del match. Wepner non sarà mai campione del mondo, ma il suo più grande rammarico fu quello di non avere battuto il record di Vito Antuofermo per il numero di punti avuti in faccia. Solamente 329, contro i 359 di Antuofermo.
Muhammad Ali VS Chuck Wepner
Ce ne sarebbero molti altri, ma per finire ho scelto una quindicesima ripresa speciale, di un incontro che, sono sicuro, avrete visto tutti.
I soprannomi per i pugili sono un po come un passaporto, una sorta di curriculum abbreviato che sintetizza in poche parole, a volte in una sola, il pugile stesso.
Non esiste una regola precisa, il soprannome può essere dato per le doti fisiche, psichiche, attitudinali, ecc, oppure può anche non essere dato. Molti pugili famosi infatti non hanno un soprannome, o magari gli è stato dato ma non ha "attecchito".
E' il caso ad esempio di Sugar Ray Robinson (il nome è talmente bello che suona da solo), Carlos Ortiz, Emilie Griffith, Floyd Patterson, Bob Foster, Duilio Loi, Sonny Liston e molti altri.
Duilio Loi Vs Carlos Ortiz, 1960
I più eclatanti soprannomi sono dati proprio dalle caratteristiche di combattimento dei pugili. Ad esempio Archie Moore era soprannominato "Mongroose" (Mangusta) e solo in un secondo tempo (ha debuttato nel 1935 e si è ritirato nel 1963) "Old Mongroose, vecchia Mangusta, appunto.
Carlos Monzon veniva chiamato "Escopeta" che significa schioppo, Rocky Marciano "The Brockton Blockbuster" dove Brockton è la sua città natale e Blockbuster sta a significare grossomodo "Cannonata, Bomba ad alto potenziale". Celebre la sua frase: "perché ballare per quindici round con il tuo avversario quando puoi stenderlo comodamente alla prima ripresa?" David Haye ha come soprannome "Hayemaker" giocando con la parola inglese haymaker che significa "Falciatore".
Carlos Monzon
Nel mondo del pugilato, pochi pugili hanno l'invidiabile primato di piacere a tutti, anche a chi ignora questo sport, come i picchiatori, ed è proprio tra questa particolare categoria che nascono i soprannomi più particolari.
E' il caso di Earni Shaves, soprannominato anche "Black Destroyer" (Distruttore Nero) ma meglio conosciuto come "The Acorn" e cioè la Ghianda, soprannome che rende benissimo l'idea. Particolare il fatto che il termine ghianda può essere usato sia in italiano che in inglese per descrivere un forte pugno. Altro picchiatore famoso è Roberto Duran, "El Cholo" (Il Meticcio) oppure Manos de Piedra. Il nostro Primo Carnera veniva chiamato "The Ambing Alp" (La Montagna che Cammina Lentamente) Joe Walcott "The Barbados Demon", tutti nomi che risultano essere piuttosto intimidatori.
Joe Walcott, 1901
Inoltre ci sono pugili il cui soprannome è diventato parte integrante del proprio nome. E' il caso ad esmpio di Ray Mancini, nome che detto così dice poco, ma come Ray "Boom Boom" Mancini suona molto più familiare. Saul Alvarez è meglio conosciuto come "Canelo" Alvarez (da cannella, per il colore dei capelli rossi), inoltre abbiamo Hector "Macho" Camacho (vi risparmio la traduzione), Rubin Carter "Hurricane" e molti altri. C'è anche chi il soprannome lo ha inserito legalmente nel proprio nome all'anagrafe: è il caso di Marvin Marvelous Hagler.
Ray "Boom Boom" Mancini
Tra i soprannomi di pugili in attività possiamo trovare l'azzeccatissimo "Postman" (Postino) per il peso massimo statunitense Derek Walker, dall'invidiabile palmaresse di 1 vittoria e 16 sconfitte. Probabilmente la carriera di postino sembra molto più promettente: la vittoria fu all'esordio con tale Michael Moore, che perlomeno, dopo aver perso anche il suo secondo incontro, si è evidentemente dedicato ad altro, magari a fare il lattaio. Azzeccato anche quello del messicano Omar Rivera detto "Triste". E ci credo, sei incontri fatti, altrettanti persi, c'è poco da ridere.
Ci sono poi quelli grossolanamente sbagliati E' il caso del portoricano Jose Lugo, "El Terror" (zero incontri vinti, sette persi, tre pareggi, forse il terrore è il suo), il boliviano Widen Saucedo, "El Disctructor" (zero vinti, cinque persi, un pareggio).
Mi domando cosa distrugga mai.
Widen "El Disctructor" Saucedo
In italia i soprannomi non vanno proprio per la maggiore.
Tra i pugili ancora in attività (o quasi) troviamo Leonard Bundu (Il Leome), Andrea Scarpa (Sugar Ray), Marcello Matano (Il Capitano), Emanuele Blandamura (Sioux), Carmine Tommasone (Mr. Wolf), Felice Moncelli (Faccia d'Angelo), Domenico Spada (Vulcano), Emanuele Della Rosa (Ruspa), Samuele Esposito (The Wall, Il Muro), Matteo Modugno (Grissino), Fabio Turchi (Stone Cruscher, ma preferisco alla grande Fabione).
Matteo Modugno detto "Grissino"
Concluderei il blog, evidentemente tra il serio ed il burlesco, proponendovi un match che ha come protagonista nientepopodimenochè Derek "The Postman" Walker, in una delle sue numerose sconfitte, questa volta ad opera di un debuttante scozzese, Thomas Hardwick.
Un saluto
Orco di Nana
Derek "The Postman" Walker vs Thomas "The Milkman" Hardwick
Alla vigilia della reunion di pugilato di sabato prossimo, mi pare doveroso, avendone la possibilità, di sentire alcuni dei protagonisti di quella che oramai è diventata una data storica per il pugilato senese.
Ho deciso quindi di fare una breve intervista a Davide Traversi, che combatterà proprio il 5 Novembre.contro il moldavo residente in Italia, Costantin Pancrat. Inoltre sono riuscito a parlare anche con altri esponenti della Mens Sana Boxe Siena, quali il maestro ed allenatore di Traversi, David Borgogni, suo padre Romano, memoria storica della boxe senese ed allenatore degli amatori, ed infine Niccolò Nocciolini, una delle tante giovani promesse della boxe a Siena.
Cominciamo con l'intervista a Davide Traversi:
- "Dovevi combattere contro Nikola Matic, ma c'è stato un cambio di programma e combatterai contro un avversario meno esperto del primo ma più giovane e meno prevedibile, la cosa ti preoccupa? Conosci Pancrat?"
- "No non lo conosco, quindi non va sottovalutato proprio come avrei fatto con Matic, mi ero preparato per il suo pugilato...ma devo sapermi adattare, è una dote anche questa."
- "Le tue aspettative future sono rivolte solamente al campionato italiano o credi di andare oltre? La categoria dei pesi medi è molto nutrita, credi di poter emergere anche in campo internazionale?"
- "Un passo alla volta, devo concentrarmi sui singoli obiettivi a "breve" termine, allenarmi a testa bassa e migliorare. Poi si punta sempre più su."
- "Vedendoti combattere sembreresti un Out-Fighter, cioè uno stilista, ma spesso agisci come tu fossi un In Fighter, quindi un aggressore. Quale stile rappresenta di più la tua boxe?"
- "Sono nato stilista, ma avvicinandomi e frequentando pugili professionisti di livello ho capito che agire come un In Fighter nei giusti momenti è fondamentale nei Pro."
- "Bene, e a quando un soprannome ufficiale?"
- "Deve venire da se, non c'ho pensato...mi sono legato addosso TB al momento, che sta per TraBestia, cucitomi fuori e poi dentro palestra."
- "Chi è il tuo pugile preferito?"
- "Sono tanti i miei pugili preferiti...ma forse quello che un pizzico di più mi trasmette emozioni quando lo guardo su youtube è Miguel Cotto"
- "Se vuoi dire qualcosa liberamente sulla reunion di Siena."
- "Che spero possa accorrere tanto pubblico per continuare e, chissà, iniziare ad amare questa arte"
- "e questo è anche il mio obiettivo"
- "Top"
La seconda intervista è per il maestro David Borgogni:
David Borgogni
- "Quale è la situazione dei giovani?
- "La situazione dei giovani è ottima: oltre ai già affermati Mecheroni (campione italiano schoolboys 43 KG) e Nocciolini (vice campione italiano 52 KG), in palestra ci sono diversi ragazzi tra i 14 e i 16 anni che sicuramente esordiranno a breve. Anche il gruppo dei giovanissimi (bambini dai 6 ai 10 anni) si infoltisce sempre di più. Finalmente si sta notando una controtendenza da parte dei genitori che cominciano a vedere il pugilato per quello che è: non uno sport violento ma anzi pieno di valori ed altamente educativo."
- "Quali sono le tue sensazioni del prossimo evento di Siena?" - "Per quello che riguarda l'evento di sabato prossimo, sono certo che sia la prima volta in assoluto che nella nostra città viene proposto uno spettacolo pugilistico di tale portata- Un titolo italiano, quattro incontri professionistici che vedranno sul ring pugili di altissimo livello. Per Traversi un ulteriore occasione per scalare la classifica."
- "Carriera professionistica o dilettantistica? Cosa ritieni giusto consigliare ai tuoi allievi?"
- "Per arrivare al professionismo, la carriera da dilettante è l'iter da seguire. Non si può diventare professionisti se non si è stati prima dilettanti. Non si tratta di dare consigli, bisogna volerlo; paradossalmente sono quasi due sport diversi."
- "Perché vorrei lasciare una traccia...qualcosa di me."
Per la terza intervista mi pare doveroso dare spazio ai giovani, ecco Niccolò Nocciolini:
Niccolò Nocciolini
- "Come sta andando la tua vita sportiva in questo momento?"
- "Per ora sta andando non benissimo, ma bene, in quanto la scorsa settimana ho fatto un match in un torneo nazionale, che purtroppo non è andato molto bene. Ho perso ai punti, anche se potevo fare molto meglio, però in questi anni ho fatto due campionati nazionali, regionali, e l'ho vinti, quindi è stata una bella esperienza insieme ai miei compagni della palestra."
- "Come vedi il tuo futuro in questo sport?"
- "Per ora sicuramente continuare da dilettante, vedere come va questa carriera dilettantistica e forse in futuro passare al professionismo, però certo questo è uno sport in cui ci vuole tanto sacrificio."
- "Quando sali sul ring, e negli attimi precedenti, quali sono i sentimenti prevalenti?"
- "Prima di salire sul ring c'è una bella emozione, ma hai anche paura di perdere o di fare una brutta figura, perché c'è gente che ti guarda, poi questa emozione la scarichi tutta sul ring. In questo sport non è che le dai e basta...le prendi e le dai, ma c'è sempre comunque una bella emozione."
- "Cosa pensi ti possa insegnare il pugilato nella vita di tutti i giorni, ad esempio a scuola o con gli amici?"
- "Ti insegna a portare rispetto verso gli altri, e questo ti aiuta durante il corso della vita."
- "Chi è il tuo pugile preferito?"
- "Sono due, Floyd Mayweather e Manny Pacquiao."
Ultimo, ma per questo non meno importante, Romano Borgogni, che con una bonaria riluttanza ha acconsentito all'intervista.
Romano Borgogni
- "Come è cambiato il mondo del pugilato nel corso degli anni?"
- "Una volta, facevano con la forza. Era più lenta, tirandosi pugni dal primo all'ultimo minuto. Ora è più scattante, c'è più velocità, c'è un allenamento diverso. Anche perché diverso era il regime alimentare. Ricordo che si mangiava, ma parecchi fagioli. E anche ora comunque, con la boxe, non si mangia, non è come la "palla a calcio...". Per vedere qualcosa devi vincere almeno un campionato europeo o andare in altri paesi dove le borse sono notevolmente più alte."
- "Cosa può dare il pugilato ai bambini, ai ragazzi, ma anche agli adulti?"
- "Tanto, sia da un punto di vista ginnico che mentale. Io ti parlo di sessanta anni fa, tutti i picchiatori delle prime file delle contrade, venivano da me a fare pugilato, e se continuavano ad allenarsi, smettevano di fare gli spacconi e picchiare le persone a caso. Così si capisce quanto è difficile il pugilato e quanto bisogna lavorare di testa per andare avanti."
- "Qual'è il tuo pugile preferito?"
- "Muhammad Ali. Dove voleva arrivare ci arrivava, se voleva colpirti il mento...ti colpiva il mento. Ci arrivava, era il più veloce di tutti, scattante...sembrava una ballerina."
- "Cosa ne pensi della reunion di Siena?"
- "E' sicuramente un avvenimento storico, non c'è mai stato nulla di simile prima d'ora. Dai tempi di Roberto Losi non c'era mai stato un altro pugile professionista a Siena, ma lui ha combattuto pochi incontri, era un altra cosa."
- "Cosa pensi di Traversi?"
. "Traversi è un ragazzo che fa bene. Lui si allena, cosa che non ha fatto un altro pugile (omissis). Lui non perde per via del fiato...questo si, alla terza ripresa non ce la faceva più, e ha perso."
Vorrei lasciarvi, naturalmente invitandovi tutti sabato sera al palazzetto della Mens Sana, con le immagini di un incontro della precedente reunion di Siena di Francesco Mecheroni, altro promettente giovane, citato peraltro nell'intervista da David Borgogni. Buona Visione