mercoledì 4 maggio 2016

Francesco Damiani, il lonzino mediterraneo



Uno dei miei pugili preferiti da ragazzo è stato sicuramente Francesco Damiani, il lonzino mediterraneo, come amavamo chiamarlo noialtri.

Faccia buona e pugno maledettamente pesante, dopo Primo Carnera è stato il secondo ed ultimo campione mondiale dei pesi massimi italiano nel periodo che va tra gli anni ottanta ed i novanta.
In questo articolo ripercorreremo brevemente le tappe fondamentali della sua carriera, assistendo agli incontri più significativi.

Il primo incontro che vi propongo è la vittoria con Teofilo Stevenson, un cubano al tempo ritenuto imbattibile. Secondo Damiani questo incontro, disputatosi in occasione dei mondiali dilettanti di Monaco del 1982, è stata la sua più grande gioia della carriera. In questi Francesco vinse la medaglia di argento, perdendo la finale con Tyrrel Biggs.

Damiani VS Stevenson

Il secondo incontro che vi mostro, invece, rappresenta la sua più grande delusione quando, sempre con Tyrrel Biggs, perse la medaglia d'oro alle olimpiadi di Los Angeles del 1984 con verdetto unanimamente ritenuto scandaloso, anche dalla stampa americana. Eravamo però in piena guerra fredda ed era sfida aperta tra USA e USSR per aggiudicarsi il primo posto al medagliere olimpico. (l'incontro inizia al minuto 4.00 del video).

Damiani VS Biggs II

Da professionista fa il suo esordio nel 1985 a Perugia, con Allou Gobe, un francese di cui non sentiremo parlare molto in futuro, combattendo diversi incontri e vincendoli quasi tutti prima del limite, aggiudicandosi il titolo internazionale WBC contro Eddie Gregg.
Vince il titolo europeo contro lo svedese Andere Eklund (prematuramente scomparso nel 2010 a 52 anni) ed è questo il terzo incontro che vi propongo.

Damiani VS Eklund

Finalmente Damiani ha la possibilità di incontrare nuovamente Biggs, questa volta senza caschetti. La resa dei conti al Palatrussardi di Milano dove Biggs, abbagliato dalla verde scritta TOTIP dei pantaloncini del nostro lonzino mediterraneo, fu costretto alla resa al nono round dopo averne prese di santa ragione per tutto il match. Questa volta non c'era la guerra fredda a salvarlo.

Damiani VS Biggs III

Nel 1989 arriva la chance mondiale, e Francesco non se la lascia scappare, conquistando la corona mondiale dei pesi massimi versione WBO contro il sudafricano Johnny Du Plooy, anch'egli scomparso prematuramente all'età di 48 anni.

Damiani VS Du Plooy

A differenza di Primo Carnera, Damiani non riuscì mai a conquistare gli USA. Ci provò, ma gli andò male. Prima dovette rinunciare ad un incontro con Holyfield (ed anche a 700.000 dollari di borsa) per un infortunio in allenamento, poi perse il titolo mondiale con Ray Mercer, dove incassò goffamente il famoso pugno sul naso folgorante (!!???!!) che lo stese al tappeto in maniera quantomeno insolita...comunque giudicate voi. Ricordo che allora io ci rimasi molto male, sicuramente lui molto più di me.

Damiani VS Mercer

Forse Damiani in USA vide il vero mondo della Boxe e non gli piacque, ma in pratica così finisce la sua carriera di pugile (inutile menzionare gli ultimi incontri) e comincia quella di allenatore, dove ha avuto altrettante soddisfazioni, vincendo, con i pugili da lui allenati, sei medaglie in due olimpiadi. Celebre l'incitamento a Clemente Russo durante la semifinale delle olimpiadi di Pechino:

- "Vai più sciolto, non puoi cercarlo sempre con quel gancio sinistro,  che lo vuoi sbadellare!?".


Francesco Damiani Oggi
Un saluto

Orco di Nana



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